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Prosciutti & Salumi

Prosciutto di Parma Dop

Prosciutto di Modena Dop

Culatello di Zibello Dop

Coppa di Parma Igp

Coppa Piacentina Dop

Pancetta Piacentina Dop

Salame Piacentino Dop

Salame Felino Igp

Salame di Cremona Igp

Salamini Italiani alla Cacciatora  Dop

Mortadella Bologna Igp

Zampone di Modena Igp

Cotechino di Modena Igp

Salama da Sugo Igp

Per assicurarvi prodotti di qualità al giusto valore, aggiorniamo mensilmente il prezzo di tutti i prodotti in base alle oscillazioni di mercato!

Storia & Curiosità

Prosciutto di Parma Dop

L'area di produzione e lavorazione del Prosciutto di Parma Dop comprende esclusivamente una parte della provincia di Parma: ha origini molto antiche trovandosi testimonianze di produzione e commercio di prosciutti parmensi addirittura nel II° secolo a.C.

Il suo sviluppo continua nell' anno Mille, quando la Corporazione dei Beccai inizia ad occuparsi della sua commercializzazione; arrivando a tempi più recenti, nel 1963 viene istituito il Consorzio del Prosciutto di Parma per tutelare e vigilare sulla lavorazione del Prosciutto e nel 1996, grazie anche a questo Consorzio, tocca il punto più alto della sua fama ottenendo la certificazione Dop da parte della Comunità Europea.

Il suo peso può variare dai 7 Kg fino ai 10 Kg e viene servito solitamente al taglio: la fetta è di colore rosso acceso con striature di grasso bianco e in certi casi è possibile osservare dei piccoli puntini bianchi (tirosina):  cristalli di questo aminoacido attestano che il Prosciutto sia di qualità e ben stagionato.

Deve la sua notorietà  e la sua fama alle condizioni pedoclimatiche ideali per la stagionatura, durante la quale assimila dolcezza e delicatezza; negli anni è diventato uno dei prodotti più consumati (e di conseguenza copiato e contraffatto!) in Italia e all'estero.

 

Prosciutto di Modena Dop: 

Meno conosciuto del "collega" Parmense, viene prodotto in circa 30 comuni in provincia di Modena, Reggio Emilia e Bologna.

Anch'esso ha radici molto antiche: la pratica di conservazione delle carni con il sale è attribuibile ai Celti con successiva diffusione dovuta ai ricchi banchetti Romani.

Queste tecniche nel tempo si affinarono e migliorarono, arrivando fino  ai giorni nostri e ottenendo nel 1990 la certificazione Dop che attesta il legame essenziale tra materia prima, territorio ed esperienza umana.

Si presenta con un colore rosso acceso ma rispetto al Parma è leggermente più sapido e più "asciutto".

Culatello di Zibello Dop:

Il Culatello di Zibello Dop viene prodotto nei seguenti comuni della provincia di Parma: Colorno, Sissa, Roccabianca, Polesina Parmense, Busseto, Zibello, Soragna e San Secondo.

Detto anche "Re dei Salumi", è un prodotto davvero speciale: è costituito dalle fibre muscolari più pregiate della coscia suina e il suo peso varia dai 3,5 Kg fino ai 5 Kg. 

La storia del Culatello lo racconta come un prodotto inizialmente di tradizione contadina ma che con il passare degli anni accresce sempre più il suo prestigio diventando oggi una sorta di "lusso alimentare";

per preservare e tutelare dalle frodi questo vero e proprio patrimonio gastronomico, nel 2009 nasce il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop e nel 2010 ottiene la certificazione Dop dalla Comunità Europea.

Viene servito affettato e presenta una fetta di colore rosso rubino, con striature di grasso bianco perla;

ha un gusto dolce ma intenso e un aroma tipico,persistente ed inconfondibile.

 

Coppa di Parma Igp: 

L'area di produzione della Coppa di Parma Igp è delimitata dalle provincie di Parma, Modena e Reggio Emilia in Emilia Romagna. 

In passato era conosciuta anche come "bondiola" e nelle prime testimonianze scritte,  risalenti al 1700, viene citata come eccellenza alimentare della zona; è sempre stato considerato un prodotto pregiato, tanto che veniva consumato solamente sulle tavole di nobili.

Riesce ad ottenere la certificazione Igp recentemente, nel 2011 e un anno dopo nasce il Consorzio della Coppa di Parma Igp, che conta ad oggi 21 produttori e ha sede a Parma.

La fetta ha una forma rotonda regolare e compatta, di colore rosso con varie striature di grasso; il suo sapore è mediamente sapido,  più speziato rispetto alla delicata Coppa Piacentina Dop; nella cucina Italiana viene servita come antipasto, aperitivi, in taglieri di salumi di qualità, oppure come ingrediente per insalate e torte salate.

Coppa Piacentina Dop:

La zona di produzione e lavorazione della Coppa Piacentina Dop è delimitata da alcuni comuni in provincia di Piacenza, in Emilia Romagna.

L'allevamento del suino pesante in questa zona ha origini molto antiche, già al tempo dei Romani era una attività comune; in varie testimonianze da parte di commercianti del territorio parlando dei salumi piacentini l'indicazione "Roba dei Piaseinsa" , questo per distinguerli dai salumi provenienti da altre zone limitrofe.

La Coppa Piacentina Dop ottiene la certificazione Dop nel 1996 e viene servita affettata in taglieri di alta qualità insieme ad altri salumi oppure in aperitivi.

La fetta si presenta di colore rosso con striature di grasso bianco e ha un gusto più dolce e delicato

 rispetto alla Coppa di Parma Igp.

Insieme alla Pancetta Piacentina Dop e al Salame Piacentino Dop rende Piacenza l'unica provincia al mondo ad avere tre prodotti certificati Dop.

 

Pancetta Piacentina Dop:

L'area di produzione e lavorazione della Pancetta Piacentina Dop è delimitata all'interno della provincia di Piacenza.

L'allevamento di maiali in questi territori risale al tempo dei Romani e ci sono testimonianze che dimostrano l'indicazione "Roba de Piasensa" da parte dei commercianti del territorio per distinguerli dai salumi provenienti da altre zone meno vocate.

Arrivando a tempi nostri le lavorazioni sono migliorate dal punto di vista tecnologico  ma rimaste sempre molto artigianali e tradizionali nella la maggior parte delle aziende.

Viene servita al taglio e presenta una fetta di colore rosso nelle parti magre e bianco brillante nelle parti grasse, con un sapore delicato ma leggermente sapido e un aroma dolce e avvolgente.

Si distingue da altri tipi di pancette per la sua capacità di "sciogliersi" in bocca, sintomo di materie prime e lavorazioni di alta qualità.

Insieme alla Coppa Piacentina Dop e al Salame Felino Igp rende Piacenza l'unica provincia al mondo ad annoverare tre prodotti certificati Dop.

Salame Piacentino Dop :

L'area di produzione e lavorazione del Salame Piacentino Dop è delimitata all'interno della provincia di Piacenza.

Già dall'epoca Romana, in questi territori era molto praticato l'allevamento dei suini e sono state trovate testimonianze risalenti al XV secolo che dimostrano come i commercianti distinguessero i prodotti piacentini rispetto ad altri salumi indicandoli come "Roba de Piasensa".  Arrivando a tempi più recenti, le lavorazioni sono migliorate dal punto di vista tecnologico ma rimanendo sempre molto artigianali e tradizionali per la maggior parte delle aziende.

Viene servito al taglio e presenta una fetta di colore rosso acceso con lardelli bianchi; ha un aroma fragrante e persistente e un sapore intenso e leggermente speziato.

Insieme alla Coppa Piacentina Dop e alla Pancetta Piacentina Dop il Salame Piacentio Dop rende questa città unica al mondo ad avere tre prodotti certificati Dop.

Salame Felino Igp:

Il salame Felino Igp è prodotto in tutti i comuni della provincia di Parma.

Prende il nome dalla città di Felino, dove per la prima volta si iniziò a trasformare la carne suina in salame. Dal 1927 il salame prodotto in queste zone viene denominato "di Felino" , indicazione di qualità e salubrità dell'alimento.

Nel 2013 ottiene la certificazione Europea Igp per la sua qualità e il suo legame indissolubile con il territorio di produzione.

Al taglio la fetta si presenta di colore rosso rubino con lardelli di grasso piccoli e un sapore dolce e delicato, senza retrogusto di spezie o aglio.

Salame di Cremona Igp:

Il Salame di Cremona Igp rientra nei prodotti certificati regionali in quanto, da disciplinare, la sua produzione e lavorazione viene effettuata anche all'interno dell' Emilia Romagna.

Al taglio la fetta presenta un colore rosso acceso con lardelli piccoli, al naso risulta speziato e aromatico e ha un gusto delicato con un leggero retrogusto di aglio.

 

Salamini Italiani alla Cacciatora Dop:

Il territorio di produzione dei Salamini Italiani alla Cacciatora Dop comprende varie regioni, tra cui l'Emilia Romagna. 

Le origini di questi piccoli salami risalgono ai Longobardi, che avevano bisogno di alimenti conservabili e altamente energetici durante le loro migrazioni ed invasioni; in seguito la tradizione viene tramandata nelle regioni confinanti alla Lombardia.

Il nome è dovuto al fatto che veniva portato dai cacciatori durante le loro battute di caccia, grazie alla loro dimensione "tascabile" facile da inserire nelle loro bisacce.

Al taglio presentano una fetta color rosso rubino con piccolo lardelli di colore bianco perla; hanno una consistenza compatta, un aroma intenso e un gusto delicato, senza retrogusto di spezie o aglio.

Riceve la certificazione Dop nel 2001 e nel 2003 nasce il Consorzio di Tutela relativo.

 

Mortadella Bologna Igp:

La Mortadella Bologna Igp è il prodotto tipico di Bologna per eccellenza.

La sua origine risale al tempo degli Etruschi ma non c'è ancora certezza riguardo alla scelta del nome:

una delle ipotesi dice che potrebbe derivare dal Mortaio, un utensile utilizzato per pestare e tritare le carni insieme a sale e spezie; la seconda ipotesi plausibile deriva dal termine myrtatum, il mirto, una spezia molto utilizzata all'epoca per condire gli insaccati.

A metà anni 600 venne emanato un bando che regolava la creazione della Mortadella, un documento molto simile ad un discplinare dei giorni nostri.

La mortadella ha una forma ovale e cilindrica, ha un colore rosa acceso con lardelli di grasso bianchi; presenta inoltre un profumo caratteristico ed inconfondibile, molto intenso, e un sapore delicato e leggero.

Riceve la certificazione Igp nel 1997 e nel 2003 nasce il Consorzio di Tutela relativo.

 

Zampone di Modena Igp: 

L'area di produzione dello Zampone di Modena Igp comprende tutto il territorio dell'Emilia Romagna;

le sue origini risalgono all'anno 1500: i cittadini di Mirandola, un paesino in provincia di Modena, era assediato dagli attacchi di Papa Giulio della Rovere e perciò, per evitare inevitabili saccheggi e razzie , decisero di macellare i maiali in allevamento e insaccare la loro carne all'interno della cotenna (creando il Cotechino) e in seguito all'interno della zampa dello stesso animale, dando vita allo zampone. 

Questo prodotto nato per necessità ebbe un grande successo e si sviluppò sempre più, fino ad ottenere il riconoscimento Igp. 

Lo Zampone va gustato caldo, accompagnato da lenticchie  o al purè in occasione delle festività invernali; tradizione vuole il suo abbinamento con il Lambrusco di Modena. 

Nel 2001 nasce il Consorzio di Tutela dello Zampone di Modena Igp e del Cotechino di Modena Igp per tutelare e promuovere queste due eccellenze.

Cotechino di Modena: 

Il cotechino di Modena Igp viene prodotto in tutta la Regione Emilia Romagna.

Le sue origine risalgono al 1500 quando, durante un assedio per mano del Papa Giulio della Rovere, i cittadini di Mirandola inventarono la tecnica di macellare i maiali e insaccare la carne all'interno del proprio budello;

in questo modo, riuscirono ad evitare saccheggiamenti troppo ingenti.

Come per lo Zampone, questo prodotto nato per necessità diventò una grande eccellenza del territorio ricevendo il certificato Igp dalla Comunità Europea.

Viene servito a fette spesse durante le festività invernali e viene accompagnato da lenticchie o al purè; tradizioni vuole il suo abbinamento con il Lambrusco di Modena.

Nel 2001 nasce il Consorzio di Tutela dello Zampone di Modena Igp e del Cotechino di Modena Igp per tutelare e promuovere queste due eccellenze.

Salama da Sugo Igp:

L'area di produzione della Salama da Sugo Igp comprende tutta la provincia di Ferrara tranne i comuni di Goro, Codigoro, Comacchio e Lagosanto.

Questo prodotto ha origine antichissime: documenti storici attestano che era un piatto apprezzatissimo già dagli Estensi diventando nel tempo un piatto tipico ferrarese.

A conferma della sua unicità e del suo forte legame con la zona di produzione, riceve la certificazione Igp nel 2014 dalla Comunità Europea.

Si presenta con una forma sferica suddivisa in 6 spicchi, una superficie esterna ricoperta da muffe naturali dovuti alla stagionatura e una consistenza compatta; al naso è molto intensa e aromatica, al palato è morbida, granulosa, molto saporita e speziata.

Questo gusto così forte e particolare è dovuto principalmente agli ingredienti: oltre all'impasto di carne, viene aggiunto vino rosso, cannella, noce moscata e chiodi di garofano.

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