Formaggi
Parmigiano Reggiano Dop
Formaggio di Fossa di Sogliano Dop
Grana Padano Dop
Casciotta d'Urbino Dop
Provolone Valpadana Dop
Squacquerone di Romagna Dop
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Storia & Curiosità
Parmigiano Reggiano Dop:
La zona di produzione del Parmigiano Reggiano Dop è compresa nell'intera provincia di Modena, Parma, Reggio Emilia e in parte Bologna (alla sinistra del fiume Reno) e Mantova ( a destra del fiume Po) in Emilia Romagna.
La sua storia nasce ai tempi del Medioevo quando i Monaci benedettini presenti in questi territori decisero di bonificare l'area e renderla idonea per le colture destinate come nutrimento dei bovini da latte soprattutto.
Comincia ad avere una notevole importanza economica nel Rinascimento quando nascono i primi caseifici di produzione collegati alle aziende agricole.
Proseguendo negli anni, le tecniche di lavorazione sono rimaste quelle tradizionali di un tempo, perfezionandole sempre di più e adeguandole al continuo aumento di domanda, fino ad arrivare, nel 1996, alla certificazione Dop, ottenuta dopo quasi 4 anni di iter burocratici.
Le sue caratteristiche organolettiche variano in base agli anni di stagionatura a cui va incontro il formaggio:
13-18 mesi, dal colore chiaro con un sapore delicato e adatto per essere consumato a cubetti o a scaglie;
24- 30 mesi, perfetto sia da pasto che da grattugia;
36-40 - 48 e 60 mesi infine presentano un colore giallo scuro con aromi e sapori persistenti e inconfondibili.
E' attualmente una delle Eccellenze Italiane più consumate (e purtroppo anche copiate e contraffatte!) in tutto il mondo.
Formaggio di Fossa di Sogliano Dop:
L' area di produzione del Formaggio di Fossa di Sogliano Dop è compresa nelle provincie di Ravenna,
Forlì-Cesena, Rimini e in parte Bologna.
La tecnica dell'infossatura dei formaggi e del grano risale ai tempi del Medioevo e aveva un duplice scopo: proteggere i prodotti dalle razzie di nemici e invasori e stagionare per conservare il formaggio;
infatti il produttore del formaggio affittava per circa 3 mesi la fossa, lo avvolgeva in sacchetti di tela e lo ricopriva di paglia o fieno. Tradizione vuole che la riapertura delle fosse avvenisse il giorno di Santa Caterina, il 25 Novembre: questo perché in primavera-estate, periodo con abbondanza di latte, c'era bisogno di trasformarlo in formaggio e conservarlo in vista di periodi più magri di prodotto, autunno- inverno per l'appunto.
Questa particolare stagionatura dentro a queste "stanze" a forma di fiasco di vino ricavate dentro alla roccia in carenza di ossigeno, al buio, dona al "Fossa" un colore tipico giallo paglierin e pasta semi-dura ma molto friabile.
Gli aromi e i sapori variano in base alla tipologia del latte utilizzato: se è di pecora allora presenta un sapore forte e leggermente piccante, mentre se è di vacca o misto presenta invece un gusto e un aroma più delicato con retrogusto leggermente amarognolo.
Grana Padano Dop:
La zona di produzione destinata al Grana Padano Dop, in Emilia Romagna, comprende le provincie di Ferrara, Forlì-Cesena, Piacenza, Bologna e Mantova in parte, Ravenna e Rimini.
La storia di questo prodotto ha radici molto antiche: già nell'anno Mille infatti, i Monaci cistercensi si inventarono un formaggio a pasta dura, per poter conservare e non sprecare il latte in eccesso : in seguito verrà denominato "grana" e diventerà un punto fermo dell'economia rurale del posto, creando attorno a sé una fitta rete commerciale.
Arrivando ai giorni nostri, nel 1957 l' Associazione di Produttori diventa Consorzio di Tutela e grazie ad esso nel 1996 viene ottenuta la certificazione Dop dall' Unione Europea.
L'aroma e il sapore del Grana Padano dipende dal tipo di stagionatura scelta:
morbido e da pasto il 16 mesi, intenso e deciso lo stagionato oltre 20 mesi.
Insieme al Parmigiano Reggiano è sicuramente uno dei formaggi Italiani più conosciuti e consumati in Europa e nel mondo intero.
Casciotta d'Urbino Dop:
La Casciotta d'Urbino Dop rientra tra i prodotti certificati IGP dell' Emilia Romagna perché nei 3 comuni passati sotto la Provincia di Rimini nel 2009 sono presenti allevamenti destinati alla produzione di latte per questo formaggio.
Ha origini molto antiche: pensate che già nel XV secolo veniva impiegato come "oggetto" commerciale di pregio da utilizzare in trattative e rapporti con lo Stato Pontificio. Era il prodotto di punta nei banchetti di nozze dei nobili di quel tempo e pare che anche il grande Michelangelo apprezzasse particolarmente questa eccellenza.
Nel 1996 viene riconosciuta la sua qualità superiore e ottiene la certificazione Dop.
Si tratta di un formaggio misto a pasta morbida e friabile, di colore bianco e con un sapore delicato ma persistente, assimilato durante la sua breve stagionatura di circa 30 giorni.
Provolone Valpadana Dop:
Il Provolone Valpadana Dop rientra nei prodotti certificati emiliano-romagnoli perché la sua zona di produzione comprende la provincia di Piacenza.
Diversamente da altri formaggi, non ha origini antichissime: nasce infatti durante gli anni dell'Unità d'Italia, quando la tradizione delle paste filate, originaria del meridione, arriva al Nord, precisamente nella Valle Padana.
Si presenta con una pasta compatta di colore giallo chiaro, con un sapore più dolce e delicato nel caso della variante Dolce, più saporito, deciso ma mai sgarbato quello del tipo Piccante.
Squacquerone di Romagna Dop:
La zona di produzione dello Squacquerone di Romagna Dop è delimitata esclusivamente dalle provincie di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Bologna e in parte Ferrara.
Si tratta di un formaggio a pasta molle di colore bianco brillante e senza crosta, con un gusto molto delicato e cremoso; da tradizione, viene abbinato alla Piadina Romagnola Igp oppure accompagnato da composte di frutta o miele.
Riceve la certificazione Dop recentemente (nel 2012) , riconoscendo e assicurando la tracciabilità completa dell'intera filiera produttiva: una vera e propria eccellenza "Made in Emilia Romagna".